Maurizio Molinari, La Stampa 01/08/2001, 1 agosto 2001
Georgia Maye Jones, confidente e collega della cassiera cinquantenne che accusa Mike Tyson d’averla stuprata, ha raccontato al ”Daily News” che invece l’amica era tutta soddisfatta d’aver fatto l’amore con lui
Georgia Maye Jones, confidente e collega della cassiera cinquantenne che accusa Mike Tyson d’averla stuprata, ha raccontato al ”Daily News” che invece l’amica era tutta soddisfatta d’aver fatto l’amore con lui. Quando successe, la presunta vittima attese trepidante l’orario di chiusura del supermercato Kmart di Big Bear, California, per riferire alla Jones i dettagli della notte di sesso col pugile. Ridendo felice, gli confidò d’aver gradito assai la gentilezza di Tyson, la voce delicata, la dolcezza dei suoi baci, l’abilità nelle carezze. Al culmine del racconto, per spiegarsi meglio, prese foglio e penna e disegnò «quello che considerava il suo trofeo: gli indimenticabili genitali del campione di boxe». Tanta abbondanza le aveva tuttavia creato dei problemi: «Fecero l’amore e per lei fu imprevedibilmente doloroso; sanguinò ma decise di non dire nulla a Tyson per evitargli sensi di colpa». Poiché continuava ad accusar dolori, si recò al pronto soccorso e poi alla polizia. Incontrò infine Tyson nel parcheggio del supermercato: lui le disse che non le aveva fatto nulla, lei replicò che «l’aveva ferita nei sentimenti e che lei era molto arrabbiata». Pare che Tyson non le avesse mai offerto nemmeno una Coca cola.