Domenico Quirico, La Stampa, 06/08/2001 pag. 16, 6 agosto 2001
In treno sul tetto del mondo. Sono 1842 chilometri di cui quasi mille oltre i 4000 metri. Per cinquecento chilometri la linea ferroviaria si scaverà penosamente la strada attraverso i ghiacciai del Tetto del mondo
In treno sul tetto del mondo. Sono 1842 chilometri di cui quasi mille oltre i 4000 metri. Per cinquecento chilometri la linea ferroviaria si scaverà penosamente la strada attraverso i ghiacciai del Tetto del mondo. Nell’epoca maoista i pionieri cinesi impegnati nella costruzione della ferrovia più alta del mondo, da Golmud, nel Qinghai, alla capitale del Tibet, Lhasa, sarebbero diventati gli eroi dell’epica socialista, stakanovisti in grado di spezzare con i pugni le montagne. Oggi gli operai (almeno centomila per finire i lavori entro il 2010) molto più prosaicamente esigono stipendi d’oro. I problemi tecnici da risolvere sono enormi: le pendenze, la natura del percorso, la rarefazione dell’aria che toglie il respiro agli operai ma costringerà anche le locomotive a viaggiare a metà della potenza e a non superare i cento all’ora. Ma il risultato vale qualsiasi sacrificio. La ferrovia legherà con le catene del profitto la provincia ribelle all’economia cinese, faciliterà l’alluvione di coloni con cui Pechino vuole spezzare la tenace resistenza dei sudditi del Dalai Lama.