7 agosto 2001
Ce ne sono tantissime e tutte diverse. Rigide, elasticizzate, a rete e adesive. Per ogni tipo di «acciacco» esiste la benda o la garza giusta da usare
Ce ne sono tantissime e tutte diverse. Rigide, elasticizzate, a rete e adesive. Per ogni tipo di «acciacco» esiste la benda o la garza giusta da usare. Naturalmente se vi siete slogate una caviglia il tipo di bendaggio sarà diverso da quello che vi faranno per una bruciatura. «Le bende sono di vario genere a seconda della funzione», spiega Nadia Sinapi, «tutor clinico» del corso in diploma universitario infermieristico al Policlinico Gemelli di Roma. Ma quante sono le funzioni di un bendaggio? Sostanzialmente tre: coprire una parte del corpo rovinata da ustioni o abrasioni in modo da isolare la pelle ed evitare il rischio di infezioni; favorire la circolazione sanguigna nel caso di persone con problemi vascolari o costrette a stare per molte ore di seguito in piedi; ed è indispensabile, infine, per immobilizzare un’articolazione infiammata. «Spesso», continua la dottoressa Sinapi, «si usano bendaggi fissi o semi-mobili per proteggere l’articolazione senza ricorrere all’ingessatura». Ricordate che un bendaggio, per evitare complicazioni, va praticato in modo professionale, da un infermiere o da un ortopedico. «Una benda troppo stretta», conclude Sinapi, «impedisce la circolazione del sangue. Molti confondono i sintomi di un cattivo bendaggio (dolore, estremità fredde e cianotiche) con quelli del trauma». Un ultimo consiglio: un bendaggio fisso può essere tenuto anche due settimane, una benda da ustione va cambiata una volta al giorno.