Ansa del 14/08/01., 17 agosto 2001
In tre anni, lo scrittore Eric Maria Remarque spedì a Marlene Dietrich trecento lettere d’amore. Nelle missive, Remarque chiamava l’amata "dolce cuore", "cielo azzurro", "piccola bionda", "pantera malinconica", "dolce arcobaleno", "delfino all’orizzonte", "angelo" e "Madonna del mio sangue"
In tre anni, lo scrittore Eric Maria Remarque spedì a Marlene Dietrich trecento lettere d’amore. Nelle missive, Remarque chiamava l’amata "dolce cuore", "cielo azzurro", "piccola bionda", "pantera malinconica", "dolce arcobaleno", "delfino all’orizzonte", "angelo" e "Madonna del mio sangue". La relazione finì nel ’40, nel ’42 lui chiese indietro le lettere. Le ottenne, ma le restituì subito: «Impossibile toccarle... un sacrilegio, solo ciò che si rompe resta». La maggior parte di quelle scritte da Marlene furono distrutte dalla moglie di lui, l’attrice Paulette Goddard: se ne sono salvate soltanto venti. Anni dopo, Remarque scrisse: «Arrivano foto di te dai giornali: che bello che ancora viviamo».