Mario Deaglio su La Stampa del 10/08/01 a pagina 25., 10 agosto 2001
«Sherlock Holmes si iniettava droga nel braccio sinistro tre volte al giorno, alternando morfina e cocaina
«Sherlock Holmes si iniettava droga nel braccio sinistro tre volte al giorno, alternando morfina e cocaina. Lo faceva con una siringa ipodermica che teneva in un astuccio di marocchino e sul suo braccio nodoso si potevano scorgere innumerevoli buchi. Il suo amico e compagno di avventure, John H. Watson, che era un medico militare, disapprovava ma non se la sentiva di protestare: malamente ferito in una guerra coloniale, viveva di una pensione non indecorosa, non disdegnava la bottiglia e, prima di incontrare Sherlock Holmes, passava molto tempo nei bar di Londra» (Mario Deaglio dal romanzo breve "Uno studio in rosso", scritto da Conan Doyle nel 1887).