Claudio Rendina su la Repubblica del 21/08/01 a pagina VIII della Cronaca di Roma., 21 agosto 2001
Nel 28 a. C. Augusto fece costruire un mausoleo come tomba per sé e i suoi discendenti: circolare, con un monticello coltivato a cipressi e due obelischi all’entrata
Nel 28 a. C. Augusto fece costruire un mausoleo come tomba per sé e i suoi discendenti: circolare, con un monticello coltivato a cipressi e due obelischi all’entrata. Tranne Giulia, la figlia che Augusto ripudiò, e Nerone, vi sono stati sepolti tutti i discendenti della famiglia Julia (l’ultima fu Giulia Domna, moglie di Settimio Severo, nel 217 d. C.). Trasformato in cava di travertino, nel 1354 vi fu cremato il corpo di Cola di Rienzo, ucciso in un tumulto e trascinato fin lì per sfregio. L’urna che conservò le ceneri di Agrippina Maggiore, madre di Caligola, fu usata per trasportar granaglie al mercato del Campidoglio (riusciva a contenerne una "rubbiatella", cioè un quintale circa). Passato alla famiglia Soderini, il mausoleo fu restaurato e trasformato in arena per giostre di vaccine e bufale, corride e fuochi artificiali ("fochetti"). Nell’Ottocento, il banchiere Telfner lo coprì con un lucernaio, dandogli il nome di Anfiteatro Umberto; giudicato inagibile nel 1888, diventò un magazzino (lo scultore Chiaradia vi modellò la statua equestre di Vittorio Emanuele II, destinata all’Altare della Patria). Ai primi anni del Novecento il Comune di Roma lo adibì a sala per concerti: la programmazione musicale continuò fino al 1930, quando il mausoleo fu riportato alla sua struttura originaria. Tra il 1934 e il 1940 venne smantellato anche il quartiere che si trovava intorno alla costruzione, per far posto a piazza Augusto Imperatore. Il mausoleo è chiamato dai romani "er dente cariato" e si dice che il fossato circostante pulluli di fantasmi.