27 agosto 2001
Shäfer Lisette, di anni 90. Tedesca di Lipsia, a Sanremo da vent’anni, nubile, senza figli né parenti, viveva in un modesto appartamentino al secondo piano insieme a dieci gatti, detestava i bambini ed era particolarmente antipatica ai vicini per via di ”quell’odore insopportabile” che usciva da casa sua
Shäfer Lisette, di anni 90. Tedesca di Lipsia, a Sanremo da vent’anni, nubile, senza figli né parenti, viveva in un modesto appartamentino al secondo piano insieme a dieci gatti, detestava i bambini ed era particolarmente antipatica ai vicini per via di ”quell’odore insopportabile” che usciva da casa sua. Invalida, pur avendo grosse difficoltà a camminare, voleva sempre uscire e metteva annunci sul giornale per cercare qualche accompagnatore. Mercoledì mattina presto le andò a far visita una donna con un cappellino di paglia. Intorno alle 11 e 30 l’assistente sociale che le preparava sempre il pranzo la trovò su una sedia, gli occhi sbarrati, naso insanguinato, il capo reclinato di lato, le gambe stese in avanti, una calza di nylon con quattro nodi a stringerle il collo.