Giorgio Fabre, Panorama 16/08/2001, 16 agosto 2001
Hans Christian Andersen, scrittore di fiabe, autore tra l’altro del Brutto Anatroccolo, la Piccola fiammiferaia, la Sirenetta, usava appuntare sul calendario emozioni ed eventi memorabili e segnare con una crocetta i giorni in cui s’era masturbato
Hans Christian Andersen, scrittore di fiabe, autore tra l’altro del Brutto Anatroccolo, la Piccola fiammiferaia, la Sirenetta, usava appuntare sul calendario emozioni ed eventi memorabili e segnare con una crocetta i giorni in cui s’era masturbato. Ad esempio, nell’aprile 1824, quando s’invaghì di Rachel Felix, attrice assai famosa: «Il fuoco mi brucia nelle vene; uscito (crocetta)»; «Comprato vino; a casa alle sette e mezzo (crocetta)»; «Mi sono comprato dei dolci e ora mi immagino seduto a casa - Molto sensuale (crocetta)». Dopo aver incontrato la cantante lirica Jenny Lind, di cui era follemente innamorato, il 20 settembre 1843, annotò (parlando di sé): «Sensuale (crocetta)»; il giorno dopo: «Di cattivo umore - Appassionato (crocetta)». A ottobre la cantante partì per un viaggio: «Nei giorni immediatamente successivi il calendario si riempì di crocette». All’epoca Andersen aveva 39 anni e, oltre che della Lind, era innamorato pure di Henrik Stampe, 22 anni, barone e studente in legge (in una pagina di diario annotava: «Oh mio caro Henrik... sono andato da Henrik... Più tardi è venuto da me. Mi ha accarezzato»). Come spiega la critica letteraria Jackie Wullschlager, autrice di una biografia su di lui, Andersen, spilungone, magrissimo, ipocondriaco e narcisista fino all’ossessione, «per innamorarsi di una donna aveva bisogno contemporaneamente di due soggetti emozionali, uno maschile e uno femminile». Per questo «adorava le coppie di fratelli e sorelle e quelle di fidanzati. Oppure le donne inafferrabili, come le grandi attrici e cantanti, da abbinare se possibile a qualche fidanzato di passaggio». Il suo primo amore, a 25 anni, fu Riborg Voigt, sorella di un amico; l’ultimo, a 55, per Harald Scharff, fascinoso ballerino del Teatro Reale di Copenhagen.