Luigi Vaccari su Il Messaggero del 23/08/01 a pagina 14., 23 agosto 2001
La giornata estiva di Roberto Gervaso: «Mi alzo sempre molto presto: nelle altre stagioni per abitudine; in agosto con voluttà
La giornata estiva di Roberto Gervaso: «Mi alzo sempre molto presto: nelle altre stagioni per abitudine; in agosto con voluttà. Faccio le abluzioni; la colazione: uno yogurt, una banana, fiocchi d’avena; prendo le vitamine; esco e cammino per un’ora e mezza. Quando abitavo in via del Babuino andavo a Villa Borghese. Adesso la passeggiata la faccio nel dedalo di vicoletti che non conosco, dove osservo le trattorie ancora chiuse, sbirciando all’interno quando è possibile. In questa stagione, ceno sempre fuori: se mangio bene, tanto meglio; ma non è questo. Qualche sera si solleva un po’ di ponentino. E ci sono degli odori, dei sapori, degli umori, la sera, nel mese di agosto, a Roma, che non sento negli altri periodi dell’anno. La mia giornata è in funzione della trattoria, dove magari prendo un piatto di spaghetti e basta, o un pesce lesso, un po’ di verdura, l’anguria... Mi piace agosto, in questa città, perché l’anguria è dolce. Esco di casa. Bevo un caffè al bar. Faccio la mia camminata, a passo anche vivace. Acquisto 4 o 5 quotidiani. Torno a casa. Dalle 10 alle 14 mi dedico al libro che sto preparando. Il pranzo è frugale: essendo vegetariano, finisco per mangiare un mucchio di pomodori perché fanno bene. Mi riposo un’ora, ascoltando musica: o classica; o americana degli Anni Venti, Trenta, anche Quaranta: Frank Sinatra, Bing Crosby, le grandi orchestre di Glenn Miller, Artie Shaw, Benny Goodman, Ray Anthony; oppure le canzoni italiane dello stesso periodo, Alberto Rabagliati, il Trio Lescano... Non mi addormento quasi mai: mi rilasso ascoltando questa musica. Dalle 16 alle 17 telefono: non per capriccio o per pettegolezzo; preparo le fatture; alcune lettere... Dalle 17 alle 21 scrivo un articolo per i giornali. Questa volta pensavo di sottrarmi per 15 giorni; ma non ho hobby: il mio hobby è il lavoro, e allora lavorerò. Nel pomeriggio leggo anche i quotidiani che ho acquistato la mattina».