Ettore Mo sul Corriere della Sera del 26/08/01 a pagina 15., 26 agosto 2001
Il monastero buddhista di Wat Pharabat Nampu, in Thailandia, è rifugio per i malati di Aids dal 1992
Il monastero buddhista di Wat Pharabat Nampu, in Thailandia, è rifugio per i malati di Aids dal 1992. Nel monastero muoiono dalle due alle quattro persone al giorno, le bare sono accatastate lungo i corridoi e, quando i cadaveri vengono cremati, otto monaci li accompagnano con i loro canti. Il monaco Alongkot Tikhapanyo, fondatore dell’ospizio: «Nel ’92 avevo solo 8 letti per altrettanti malati. Nel ’93 i letti sono già 20. Ora ne abbiamo 300 e contiamo di aprire una clinica per almeno un centinaio di bambini infetti. In base all’età, il gruppo più consistente dei nostri pazienti è quello tra i 20 e i 45 anni e il rapporto tra maschi e femmine è di 5 a 1». Nell’ospedale lavorano un medico, due infermiere professioniste, 70 persone volontarie. Per sostenere i costi, occorrono più di un milione di bath al mese (25 mila dollari).