Lí episodio del libro stato anticipato dal ìCorriere della Seraî del 24/08/01., 27 agosto 2001
La Maddalena penitente del Caravaggio, «capelli rosci et lunghi», fu forse ispirata da Annuccia Bianchini, figlia di un bovaro, arrivata da Siena a Roma con madre e sorella in un sabato di pioggia dell’inverno del 1594
La Maddalena penitente del Caravaggio, «capelli rosci et lunghi», fu forse ispirata da Annuccia Bianchini, figlia di un bovaro, arrivata da Siena a Roma con madre e sorella in un sabato di pioggia dell’inverno del 1594. Da allora, quattordici anni appena compiuti, la fanciulla prese a prostituirsi in un’osteria, dove tre anni dopo si scambiò oscenità col Merisi e altri giovani pittori. Loro, vedendola entrare con due amiche di nome Livia e Doralice: «Ecco qua Anna, che bel culo che ha». Lei, tutta risentita: «Forse tu hai il bel culo che io non ci attendo». Di lì si scatenò una zuffa e arrivò la polizia, che in un rapporto descrisse Annuccia «più presto piccola che grande, dai capelli rosci et lunghi». In una notte d’estate del 1600 la Bianchini, chiacchierando con Livia sulla porta di casa, vide passare il suo ex protettore in compagnia d’alcuni amici e non poté resistere alla tentazione di fargli un pernacchia, quelli la insultarono e lei li prese a sassate («volevano entrare dentro e me volevano toccare il culo», spiegò poi ai magistrati). Uno degli uomini chiamò Anna «una frustata» (Clemente VIII riteneva assai utile far fustigare le prostitute e portarle in giro per la città a dorso di mulo), lei gli urlò che era un bugiardo. La boccetta sul pavimento della Maddalena penitente, tuttavia, potrebbe proprio alludere all’unguento usato dalla fanciulla per medicarsi le ferite (Peter Robb, "L’Enigma Caravaggio", Mondadori).