Bruno Ventavoli, La Stampa 20/08/2001., 20 agosto 2001
Le romane antiche, che non conoscevano l’uso delle calze, avvolgevano le gambe con fasce fermate alle cosce da primitive giarrettiere dove appuntavano fibule preziose
Le romane antiche, che non conoscevano l’uso delle calze, avvolgevano le gambe con fasce fermate alle cosce da primitive giarrettiere dove appuntavano fibule preziose. Nel Medioevo le giarrettiere si fecero sempre più raffinate, tanto che le signore le consegnavano agli orafi perché ornassero i merletti con pietre preziose, pendagli d’oro, anforette colme di profumi. La duchessa d’Orleans, rimasta vedova, ordinò a un gioielliere di ornare «di lacrime e pensieri» le sedici monete d’oro della sua giarrettiera, quindi pregò i suoi favoriti di piangere e baciare le monete in ricordo del marito. Durante la rivoluzione francese le signore sostituirono i tradizionali preziosi appesi ai merletti con pendagli a forma di ghigliottina realizzati con pietre e ferri provenienti dalla Bastiglia.