Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  agosto 26 Domenica calendario

Nell’aprile del 1548, Tiziano Vecellio fu convocato ad Augusta per realizzare il ritratto equestre di Carlo V (si celebrava la vittoria imperiale sulle milizie protestanti, ottenuta un anno prima a Muhlberg)

Nell’aprile del 1548, Tiziano Vecellio fu convocato ad Augusta per realizzare il ritratto equestre di Carlo V (si celebrava la vittoria imperiale sulle milizie protestanti, ottenuta un anno prima a Muhlberg). Il dipinto, portato a termine da Tiziano in sei mesi, andò incontro a una serie di traversìe. La tela, esposta all’aria aperta per asciugarla, fu sollevata in aria da un colpo di vento e andò a finire contro un palo, lacerandosi all’altezza della groppa del cavallo. Tiziano, con l’aiuto del pittore tedesco Cristoph Amberger, la ricucì e ridipinse nel punto squarciato. Trasportato da Augusta a Madrid, il quadro corse un altro pericolo nel 1734, a causa dell’incendio divampato all’Alcazar, la reggia degli Asburgo sede delle loro collezioni d’arte: per sottrarla alle fiamme, la tela fu liberata della cornice, arrotolata e lanciata giù da una finestra. Durante la Guerra Civile spagnola, il terzo incidente: il ritratto fu trasferito a Valencia, poi a Figuera e quindi a Ginevra sotto la protezione della Nazioni Unite, imballato in una cassa di legno e protetto da cuscinetti di cotone. Durante il tragitto questi si mossero, sfregando e intaccando il colore in vari punti. Oggi, dopo un anno di restauri, "L’Imperatore Carlo V a cavallo" è conservato al Museo del Prado di Madrid.