Osvaldo Locasciulli su Il Messaggero del 29/08/01 a pagina 11., 29 agosto 2001
Negli ultimi 20 anni si è passati da stime di 100 lupi, agli attuali 400-500. E’ una specie molto adattabile dal punto di vista ecologico che, in Italia, ha imparato a convivere con le alte densità di esseri umani
Negli ultimi 20 anni si è passati da stime di 100 lupi, agli attuali 400-500. E’ una specie molto adattabile dal punto di vista ecologico che, in Italia, ha imparato a convivere con le alte densità di esseri umani. Di notte, il lupo caccia ungulati selvatici (come cinghiali, cervi, caprioli), bestiame, ma trova cibo anche nelle discariche. La minaccia per la specie è il bracconaggio che spesso è una reazione delle popolazioni locali a difesa del bestiame. E’ in corso nell’Italia centrale un progetto (cofinanziato dall’Unione Europea tramite lo strumento Life) per la conservazione dei grandi carnivori (in particolare lupi e orsi): recinti elettrificati, ripristino dell’uso del cane da pastore (mastino abruzzese) in difesa delle greggi. Un altro rischio per il lupo deriva dall’accoppiamento con i cani randagi (nascita di un minor numero di cuccioli di lupo) e dallo scontro con questi (più numerosi) per il controllo del territorio e del cibo.