Osvaldo Locasciulli su Il Messaggero del 29/08/01 a pagina 11., 29 agosto 2001
La lince è un cosiddetto ”superpredatore" e non si ciba quasi mai di carcasse: al contrario di quanto si asserisce nelle credenze popolari, non si arrampica sugli alberi per cacciare, ma adotta la tecnica dell’agguato a terra
La lince è un cosiddetto ”superpredatore" e non si ciba quasi mai di carcasse: al contrario di quanto si asserisce nelle credenze popolari, non si arrampica sugli alberi per cacciare, ma adotta la tecnica dell’agguato a terra. E’ un animale molto elusivo, ha bisogno di un territorio esteso (da 60 a 450 km2 per individuo). La sua preda preferita è il capriolo (la lince è scomparsa dall’Italia e dall’Europa occidentale agli inizi del XX secolo a seguito della drastica riduzione di cervi e caprioli). Il ritorno della lince è stato possibile solo grazie alle reintroduzioni degli anni ’70 nelle Alpi, nel Giura, nei Vosgi e nella Selva Boema. Recentemente sono state trovate tracce di lince anche sull’Appennino. In questo caso, gli specialisti sospettano che siano stati introdotti esemplari in maniera furtiva al di fuori delle rigorose procedure per le reintroduzioni (in particolare dei carnivori).