Stefano Di Michele, Sette n. 32/33/34 2001, 30 agosto 2001
«Non ci si salvava dagli stand dei Paesi dell’Est, con poverette in costumi tradizionali, bottiglie di vodka e valanghe di illeggibili volumi sontuosamente rilegati dell’opera di Kim Il Sung e di Ceauçescu, dati a piene mani per poche migliaia di lire (’li prendo, arredano il salotto” cedeva ogni tanto qualche compagno) [
«Non ci si salvava dagli stand dei Paesi dell’Est, con poverette in costumi tradizionali, bottiglie di vodka e valanghe di illeggibili volumi sontuosamente rilegati dell’opera di Kim Il Sung e di Ceauçescu, dati a piene mani per poche migliaia di lire (’li prendo, arredano il salotto” cedeva ogni tanto qualche compagno) [...]. Col tempo la scelta si è allargata, e ora per fortuna nessuno pone veti tipo ”Borges no, è fascista”» (Emanuele Macaluso)