Lanfranco Vaccari su Sette 35/2001 a pagina 79., 30 agosto 2001
«Ci sono pochi motivi, oggi, per sentirsi orgogliosi di essere africani. Il continente è, da qualsiasi parte lo si prenda, un disastro
«Ci sono pochi motivi, oggi, per sentirsi orgogliosi di essere africani. Il continente è, da qualsiasi parte lo si prenda, un disastro... Quasi ovunque, dopo la (formale) uscita di scena degli europei, gli africani vivono peggio di prima dell’indipendenza. Il complesso d’inferiorità non è più alimentato dal confronto con i "padroni" bianchi ma da quello con i popoli dell’Asia orientale e perfino dal ricordo di quell’antico sé, di quella stagione straordinaria in cui tutto sembrava possibile e in cui, per il solo fatto di essere neri, si aveva la certezza di essere nel giusto... Chi si sbianca la pelle rappresenta un atto d’accusa contro una speranza tradita, una promessa delusa, un avvenire negato. E’ la classe dirigente africana (ammesso che ci sia qualcosa di lontanamente descrivibile come tale) che deve dare un buon motivo agli africani per provare orgoglio di sé. Per volere "la pelle nera"» (Lanfranco Vaccari).