3 settembre 2001
Mercanti Francesco, di anni 61, robusto, occhi azzurri, capelli quasi rasati. Romano, ex impiegato di banca, omosessuale, detto nell’ambiente ”il monsignore” perché andava a rimorchiare alla stazione Termini o a Valle Giulia vestito con l’abito talare, eredità degli anni passati in seminario, portava vistosi anelli da uomo e da donna alle dita, e durante il sesso parlava a lungo di Dio
Mercanti Francesco, di anni 61, robusto, occhi azzurri, capelli quasi rasati. Romano, ex impiegato di banca, omosessuale, detto nell’ambiente ”il monsignore” perché andava a rimorchiare alla stazione Termini o a Valle Giulia vestito con l’abito talare, eredità degli anni passati in seminario, portava vistosi anelli da uomo e da donna alle dita, e durante il sesso parlava a lungo di Dio. Tra il 26 e il 27 qualcuno, forse allettato dagli ori, lo ammazzò, gli portò via gli anelli e lo lasciò riverso nel sangue, le mani legate dietro la schiena con una busta di plastica, pantaloni e giacca indosso, in fondo al corridoio del suo appartamento a piano terra nel quartiere San Giovanni, Roma.