3 settembre 2001
Monsagrati Carmelina, di anni 61, separata, tre figli, viveva a Pesaro con uno dei tre, Zampetti Marco, di anni 34, assiduo frequentatore della parrocchia, due anni spesi a studiare ingegneria all’Università di Bologna, per lo più disoccupato, spesso frustrato e nervoso
Monsagrati Carmelina, di anni 61, separata, tre figli, viveva a Pesaro con uno dei tre, Zampetti Marco, di anni 34, assiduo frequentatore della parrocchia, due anni spesi a studiare ingegneria all’Università di Bologna, per lo più disoccupato, spesso frustrato e nervoso. Presero a litigare l’altra mattina, per via dei soldi che lui chiedeva in continuazione e che lei non voleva dargli. Mentr’erano sul balcone, lo Zampetti le diede un pugno in faccia, le fracassò la testa con un martello, la pugnalò al petto per cinque volte, infine le strinse forte il collo con le mani. Ripulì il pavimento, si fece un giro in città per un paio d’ore, tornò a casa per mangiar qualcosa, si recò a Roma dai parenti e, in serata, si costituì. Intorno alle 7 e 30 di martedì, in un appartamento che affaccia su piazzale Curtatone, Pesaro.