Mark Kurlansky, "Il merluzzo. Storia del pesce che ha cambiato il mondo, Mondadori, 3 settembre 2001
Prima che i merluzzi scomparissero dalle acque di Terranova, i pescatori usavano un metodo inventato in Labrador all’inizio dell’Ottocento: si cala in mare una murata di rete di spago il cui capo è ancorato a riva
Prima che i merluzzi scomparissero dalle acque di Terranova, i pescatori usavano un metodo inventato in Labrador all’inizio dell’Ottocento: si cala in mare una murata di rete di spago il cui capo è ancorato a riva. I merluzzi, nuotando da una parte o dall’altra, seguono la murata fino a trovarsi in una grande "camera subacquea", una trappola dalla quale non riescono a uscire. Le trappole restavano in acqua 2 mesi (luglio e agosto) e venivano tirate anche due volte al giorno. In settembre, poi, si passava alla pesca col filo a mano: si applica l’esca all’amo, il piombino pesante circa un etto lo porta a fondo e fa restare tesa la lenza. Il pescatore passa il filo a cappio intorno alla mano e uando sente tirare dà un forte strattone. Si pesca in acque profonde 15/30 braccia, i pescatori recuperano il filo avvoltolandolo velocemente intorno agli indici delle mani che vengono mossi velocemente in maniera circolare, come un mulinello.