Stefania Di Lellis su la Repubblica del 30/08/01 a pagina 13., 30 agosto 2001
"Per una volta la Cina è riuscita a evitare di essere la prima nella ”lista dei cattivi”. Ma le Ong ricordano che Durban non potrà non affrontare il tema dei diritti dei tibetani e delle altre 55 minoranze etniche
"Per una volta la Cina è riuscita a evitare di essere la prima nella ”lista dei cattivi”. Ma le Ong ricordano che Durban non potrà non affrontare il tema dei diritti dei tibetani e delle altre 55 minoranze etniche. Il gruppo ”Human Rights in China” spiega inoltre che dal 1958 il Paese ha introdotto una rigida classificazione della popolazione in ”rurale” e ”urbana”. Chi è bollato come ”abitante della campagna” non può che vivere e lavorare nelle aree rurali; se, spinto dalla disoccupazione, cerca un impiego in città, diventa un ”senza diritti” in balia di sfruttatori, senza accesso ai servizi sociali, alla giustizia, alla Sanità" (Stefania Di Lellis).