Maria Grazia Cutuli sul Corriere della Sera del 02/09/01 a pagina 8; anche Stefania Di Lellis su la Repubblica del 30/08/01 a pagina 13., 2 settembre 2001
A Durban, "le Ong hanno posto sul tavolo un’altra questione finora abbastanza oscurata: il problema delle caste", che riguarda milioni di persone nel sud dell’Asia e nel resto del mondo
A Durban, "le Ong hanno posto sul tavolo un’altra questione finora abbastanza oscurata: il problema delle caste", che riguarda milioni di persone nel sud dell’Asia e nel resto del mondo. In India la discriminazione basata sulle caste è nata tremila anni fa, prescritta dal testo sacro dell’induismo, il Rig Veda. Benché la divisione sia stata bandita con la Costituzione del 1950, la piramide sociale indiana conta ancora oggi quattro livelli: al vertice ci sono i bramini, i sacerdoti. In basso i fuoricasta, gli intoccabili, i ”dalit” (o ”sfavoriti”): "Centottanta milioni di persone relegate nelle bidonville delle megalopoli indiane come nelle aree rurali, nelle discariche o nelle fogne, a raccogliere escrementi, dormire sui marciapiedi, ripararsi con sacchi di plastica. Se nell’antropomorfismo della religione indù i bramini rappresentano la bocca, i guerrieri le braccia, i commercianti il tronco, agli intoccabili non restano che i piedi, le estremità sprofondate nel fango, luride e infette" (Maria Grazia Cutuli).