Mauro Anselmo, Panorama 29/11/2001, 29 novembre 2001
«C’è
stato prima un lungo Purgatorio, una specie di limbo freddo nel quale nessuno voleva fare il primo passo. Poi ci siamo sciolti. In realtà la mia famiglia non aspettava altro. Ho capito che li avevo ritrovati quando ho avuto il coraggio di baciarli.
Chi ha fatto il primo passo?
Io.
Perché adesso accusa il mondo dell’hard? Per lo sciacallaggio indecente delle case produttrici. Che dopo avermi sfruttata per otto anni (ho girato una ventina di film, non più di tre-quattro all’anno) continuavano a rititolare e ricopertinare le pellicole di allora presentandole come ”l’ultimo film di Selen”. Un’operazione vergognosa.
Dimostra però che lei in versione hard ha ancora parecchi fan.
Ma quella non sono più io. E l’operazione mi danneggia perché mette in dubbio la mia scelta di rompere con quel mondo, che è definitiva. ”Se Selen non fa più porno, perché continuano a uscire nuovi film?” dicono nell’ambiente dello spettacolo. Ma quelli non sono nuovi film, sono vecchie pellicole spacciate per nuove.
Che effetto le fa rivedere quelle scene di eros estremo?
L’effetto che provo a rivedere le fotografie di quando avevo quattro anni e facevo la pipì nel vasino» (Luce Caponegro, in arte Selen)