Amelia Valtolina su Io Donna dell’01/12/01 a pagina 135., 1 dicembre 2001
Quando Alma Mahler lasciò Oskar Kokoscka per sposare Walter Gropius, il pittore, disperato, chiese alla bambolaia Emma Moos di confezionargli un manichino a somiglianza dell’ex amante
Quando Alma Mahler lasciò Oskar Kokoscka per sposare Walter Gropius, il pittore, disperato, chiese alla bambolaia Emma Moos di confezionargli un manichino a somiglianza dell’ex amante. Tra il luglio del 1918 e il marzo del 1919 Kokoschka inviò alla bambolaia dodici lettere piene di dettagli: voleva che la Moos riproducesse la piega del collo, la curva del ventre, la pelle di pesca, i capelli rosso Tiziano, la simmetria delle parti intime ("parties honteuses"). Inoltre desiderava che la bambola potesse dischiudere le labbra e abbassare le palpebre. Il pittore fu deluso dal risultato: nell’ultima lettera alla bambolaia scrisse che il manichino sembrava «un ridicolo fantoccio», il tessuto che lo rivestiva «una pelle d’orso». Stando ai pettegolezzi dell’epoca, fu visto più d’una volta passeggiare o andare all’Opera in compagnia della bambola. Saputa la cosa, Alma Mahler scrisse nel diario: «Finalmente mi poteva avere come aveva sempre voluto, un arnese nelle sue mani».