Aldo Carboni su Il Sole 24 Ore del 02/12/01 a pagina 7., 2 dicembre 2001
«Schifano, Tornabuoni, Guccione, furono i primi pittori coi quali entrai in confidenza, e con Mario più che con gli altri
«Schifano, Tornabuoni, Guccione, furono i primi pittori coi quali entrai in confidenza, e con Mario più che con gli altri. Gli piacevano gli smalti francesi, come quelli che usava Picasso, e poi gli smalti americani. Conoscevo anche Guttuso: la sera, chiuso il negozio, mi capitava di passare a salutarlo e la domenica mattina ero spesso a casa sua, ad ascoltare le discussioni tra lui e i suoi ospiti, Andreotti, Natalino Sapegno, Antonello Trombadori. Guttuso aveva parlato di me a Balthus, appena arrivato a Roma per dirigere l’Accademia di Francia a Villa Medici. Grande aristocratico, voleva preparazioni delle tele raffinate e al tempo stesso semplici. Dopo che ero andato via da Roma per vivere in Svizzera, ho continuato a lavorare con lui. Mi scriveva le ordinazioni, caricavo la macchina e partivo. Ricordo il suo funerale, il carretto trainato dai cavalli, la bara semplice, la terra bianca di neve e, davanti a tutti, una ragazzo con un cavallo nero alla briglia» (Memmo Mancini).