Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  dicembre 12 Mercoledì calendario

Secondo una ricerca dell’Università di Messina, il 90% dei bambini tra i 9 e i 13 anni, dopo la prima visita odontoiatrica sviluppa una grande paura del dentista e rifiuta di sottoporsi a ulteriori cure

Secondo una ricerca dell’Università di Messina, il 90% dei bambini tra i 9 e i 13 anni, dopo la prima visita odontoiatrica sviluppa una grande paura del dentista e rifiuta di sottoporsi a ulteriori cure. In medicina si chiama odontofobia e in molti di noi si manifesta anche da adulti. I sintomi? Paura e crisi di pianto nei bambini, irrequietezza già in sala d’attesa, sudorazione, tachicardia, sbalzi di pressione, iper o ipotensione, svenimenti e crisi di panico negli adulti. *Incubi in poltrona Di cosa abbiamo paura? Risponde un’altra ricerca: i bambini temono soprattutto la siringa, il trapano e i sapori cattivi; gli adulti la siringa, il trapano, il sangue, le infezioni, le reazioni allergiche all’anestetico, di svenire, di essere derisi per la cattiva igiene orale e, in ultimo, dei costi della cura. *Un mago per amico Le terapie più efficaci contro l’odontofobia sono quelle psicologiche. Meglio se si affrontano da bambini. Sulle orme di Patch Adams e della sua «Clown-therapy», l’odontoiatra Antonio Siniscalchi ha inventato la «Magicoterapia», un metodo accreditato dal Ministero della Salute che insegna ai più piccoli a guardare il dentista con occhi diversi. «Il bambino», spiega Siniscalchi, «non deve vedermi come un dottore, ma come un mago. E siccome nella sua mente il concetto di magia è legato ad abilità straordinarie e a poteri prodigiosi, imparerà ad avere fiducia in me e a lasciarsi curare. Come ci riesco? Con giochi di prestigio, palloncini e ombre cinesi, il tutto accompagnato da frasi studiate per aumentare la sintonia tra il medico e il piccolo paziente».