Degna Marconi Paresce ìMarconi, mio padreî, Frassinelli., 12 dicembre 2001
La mano di Beatrice O’Brien, fra "cespi di erica violetta" La prima volta che Guglielmo Marconi chiese a Beatrice O’Brien di sposarlo, una sera di fine estate del 1904, erano a un ballo di beneficenza all’Albert Hall di Londra: "La cercò ovunque in mezzo alla folla, la trovò, bella e un po’melanconica, in cima alla lunga scala di ferro della galleria esterna; fu lì, in quel luogo poco romantico, che Beatrice rifiutò rispettosamente la sua mano" (Degna Marconi)
La mano di Beatrice O’Brien, fra "cespi di erica violetta" La prima volta che Guglielmo Marconi chiese a Beatrice O’Brien di sposarlo, una sera di fine estate del 1904, erano a un ballo di beneficenza all’Albert Hall di Londra: "La cercò ovunque in mezzo alla folla, la trovò, bella e un po’melanconica, in cima alla lunga scala di ferro della galleria esterna; fu lì, in quel luogo poco romantico, che Beatrice rifiutò rispettosamente la sua mano" (Degna Marconi). L’anno successivo, durante una passeggiata "fra cespi di erica violetta, Guglielmo le chiese di nuovo la mano; Beatrice questa volta accettò".