Giorgio Bocca, LíEspresso 19/12/2001, 19 dicembre 2001
«In questo incertissimo paesaggio noi facciamo la figura dei babbei e dei questuanti, sballottati fra ombre e inganni, alle prese con problemi irresolvibili di cui del resto siamo gli unici a preoccuparci o fare finta di preoccuparci: che ci faranno le nostre navi parcheggiate di fronte agli Emirati? Chi dovranno bombardare, a cose fatte, i nostri otto Tornado? Quale impiego avranno i duecento carabinieri paracadutisti? (Che già di per sé sono un tipico italiano: dei soldati-poliziotti addestrati sia a catturare i ladri di galline che a operazioni strategiche da guerra lampo)» (Giorgio Bocca, antitaliano)
«In questo incertissimo paesaggio noi facciamo la figura dei babbei e dei questuanti, sballottati fra ombre e inganni, alle prese con problemi irresolvibili di cui del resto siamo gli unici a preoccuparci o fare finta di preoccuparci: che ci faranno le nostre navi parcheggiate di fronte agli Emirati? Chi dovranno bombardare, a cose fatte, i nostri otto Tornado? Quale impiego avranno i duecento carabinieri paracadutisti? (Che già di per sé sono un tipico italiano: dei soldati-poliziotti addestrati sia a catturare i ladri di galline che a operazioni strategiche da guerra lampo)» (Giorgio Bocca, antitaliano)