Marco Damilano, LíEspresso 19/12/2001, 19 dicembre 2001
«Come giudica il comportamento del governo sul mandato di cattura europeo? Sono molto critico. Hanno giocato sia l’incompetenza di alcuni protagonisti sia, temo, un mediocre calcolo di politica interna
«Come giudica il comportamento del governo sul mandato di cattura europeo? Sono molto critico. Hanno giocato sia l’incompetenza di alcuni protagonisti sia, temo, un mediocre calcolo di politica interna. Qualche ministro leghista ha pensato di alzare le barricate per poi negoziare più miti consigli in cambio di concessioni sulla devolution. Concessioni che non possono essere riconosciute: sul federalismo siamo andati fin troppo avanti, per responsabilità del centro-sinistra. giunto il momento di mettere un freno definitivo. Il governo replica: erano in gioco i diritti dei cittadini che non possono essere perseguiti in base a leggi di altri paesi... un’obiezione comprensibile. Ci sono codici di procedura penale differenti, reati simili che hanno un sistema di sanzioni che varia da paese a paese. Questioni che si sarebbero potute affrontare se la delegazione italiana avesse avuto una guida scientificamente consapevole. Mi chiedo: siamo gli unici ad aver capito che i codici sono diversi? Non ci sono giuristi in Francia o in Spagna? Neppure la Gran Bretagna, paese di common law, ha sollevato eccezioni così rilevanti come quelle dell’Italia che ci hanno lasciato per giorni in una solitudine assoluta. Soli contro quattordici paesi. Una vicenda che rivela l’insufficienza politica di chi l’ha gestita e che apre la strada a sospetti sulle reali intenzioni di membri del governo» (Domenico Fisichella, vicepresidente del Senato)