18 dicembre 2001
Tundidor Digua de la Caridad Alfonse, detta ”Lilli”, di anni 29. Cubana, bassa, cicciottella, sempre allegra, ultimamente donna delle pulizie in un supermercato a Roma
Tundidor Digua de la Caridad Alfonse, detta ”Lilli”, di anni 29. Cubana, bassa, cicciottella, sempre allegra, ultimamente donna delle pulizie in un supermercato a Roma. Sposata con De Marzo Carlo, di anni 61, pensionato, barba e capelli bianchi, alto, aria distinta, spesso geloso, un figlio, Giancarlo, di anni 3. Da un paio di mesi, il De Marzo sospettava che la moglie facesse l’amore con il direttore del supermercato e che volesse tornarsene a Cuba con figlio e soldi. L’altra mattina all’alba le urlò che doveva lasciare il lavoro. Siccome lei non voleva saperne, la prese a schiaffi, la trascinò in cucina, afferrò una lama lunga venti centimetri e gliela infilò cinque volte nella pancia. Dopo aver tentato d’ammazzarsi coi barbiturici telefonò al fratello. Intorno alle 6 di mercoledì, al terzo piano di un’elegante palazzina in via Flaminia, Roma.