Ulderico Munzi sul Corriere della Sera del 18/12/01 a pagina 37., 18 dicembre 2001
Nel 1892, Guy de Maupassant entrò nella "Maison du docteur Blanche", clinica psichiatrica fondata sulla collina di Auteil, nel 1821, dal dottor Esprit Blanche
Nel 1892, Guy de Maupassant entrò nella "Maison du docteur Blanche", clinica psichiatrica fondata sulla collina di Auteil, nel 1821, dal dottor Esprit Blanche. Afflitto dalla sifilide, minato dalla follia («Dalla Tour Eiffel Dio ha proclamato che sono suo figlio»), Maupassant confessava agli amici: «Sono finito. Tutte le notti il mio cervello mi cola dal naso come una pasta gelatinosa. La morte è vicina». Nel 1876 Flaubert l’aveva avvertito: «Troppe puttane». Nella Maison i pazienti pranzavano assieme (talvolta partecipava ai pasti Marcel Proust, amico del primogenito di Blanche) e venivano curati con l’idroterapia. Maupassant pretendeva che la contessa di Castiglione s’infilasse con lui nella vasca da bagno. Lei, paranoica, convinta d’essere perseguitata dalla nobiltà parigina a causa dei numerosi amanti (Napoleone III, Thiers, Delacroix, Musset, Montalembert), dichiarava: «Soffro orribilmente, la mia testa è un incendio, le mie mani sono di ghiaccio, il cuore mi azzanna l’anima, sento il mormorio maligno dei salotti». Il dottor Blanche, segretamente invaghito, le aveva diagnosticato una "malinconia complicata da ipocondria". Altri ospiti della clinica: Gérard de Nerval, rinchiuso nel 1841 dopo una notte trascorsa a girovagare nudo per le strade di Parigi; Charles Gounod, bloccato da una camicia di forza a causa delle frequenti crisi di furore; Charles Baudelaire, ospite per poche ore e subito trasferito altrove in quanto sprovvisto di denaro. Nel 1890 fu ricoverato anche Théo Van Gogh, mercante d’arte, fratello di Vincent, condotto a forza dalla moglie: «Vuole uccidermi, vuole uccidere suo figlio, vuole uccidersi, ha continue allucinazioni, vede suo fratello che lo rincorre e lo minaccia». Il fratello si era ucciso il 29 luglio dello stesso anno. Guy de Maupassant, convinto che iniettarsi morfina nelle vene stimolasse la creatività.Nel 1892 fu ricoverato nella Maison du docteur Blanche, celebre clinica psichiatrica sulla collina di Auteuil. Sifilitico, folle ("dalla Tour Eiffel Dio ha proclamato che sono suo figlio"). Agli amici: «Sono finito. Tutte le notti il mio cervello mi cola dal naso come una pasta gelatinosa. La morte è vicina». Nel 1876 Flaubert l’aveva avvertito: «Troppe puttane» (versione su Amica).