Costantino Muscau sul Corriere della Sera del 18/12/2001 a pagina 22., 18 dicembre 2001
Terrorizzati dall’idea di volare, pochissimi italiani hanno scelto di passare le feste di Natale a Sharm El Sheikh: l’anno scorso erano tra i dodici e i quattordici mila, quest’anno due-tremila nonostante le tariffe dimezzate (solo ottocentomila lire per una settimana)
Terrorizzati dall’idea di volare, pochissimi italiani hanno scelto di passare le feste di Natale a Sharm El Sheikh: l’anno scorso erano tra i dodici e i quattordici mila, quest’anno due-tremila nonostante le tariffe dimezzate (solo ottocentomila lire per una settimana). Gli unici visitatori che si sono moltiplicati sono estoni, lituani e russi (per queste festività, ne sono attesi un migliaio), allettati da offerte mai viste prima: una settimana può costare meno di mezzo milione di lire. Cionostante, l’assenza degli italiani è stata di gravissimo danno per il settore alberghiero (in passato i connazionali che partivano ogni anno per il Mar Rosso erano 250 mila, un terzo del totale dei turisti). La Valtur, ad esempio, non ha proprio aperto il suo prestigioso "Sinai Gran" (240 camere), il "Sea Club Sharm", 356 camere, conta in questi giorni 31 italiani (l’anno scorso erano 350), il "VentaClub" per le prossime feste ne ospiterà solo duecento (erano cinquecento nel 2000 ). Altre destinazioni disertate: gli Stati Uniti (prenotazioni quasi tutte annullate), Cuba e Santo Domingo. In Europa le capitali più in crisi sono Londra (prenotazioni quasi dimezzate) e Parigi (meno trenta per cento), mentre rimangono stabili, rispetto allo scorso anno, Praga e Budapest. Vanno bene Mauritius, Seichelles, Tahilandia, Zanzibar, Kenya, Brasile e Messico. Le Maldive, dopo un novembre disastroso, sono in ripresa.