m. ver su La Stampa del 24/12/2001 pagina 3., 24 dicembre 2001
Il C 4, l’esplosivo plastico più utilizzato per gli attentati (lo aveva nei tacchi delle scarpe anche il terrorista smascherato nei giorni scorsi sul Boeing 767 decollato dall’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi), è stabile (per innescarlo non basta infilargli una miccia e dare fuoco, serve un apposito detonatore), passa inosservato ai raggi X, ed essendo molto volatile sfugge anche ai cani e agli Sniffer, le macchine che annusano
Il C 4, l’esplosivo plastico più utilizzato per gli attentati (lo aveva nei tacchi delle scarpe anche il terrorista smascherato nei giorni scorsi sul Boeing 767 decollato dall’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi), è stabile (per innescarlo non basta infilargli una miccia e dare fuoco, serve un apposito detonatore), passa inosservato ai raggi X, ed essendo molto volatile sfugge anche ai cani e agli Sniffer, le macchine che annusano. Le prime ricerche sul C 4 risalgono all’America degli anni Cinquanta, attualmente esiste in molte parti del mondo (probabilmente anche in Iran) ma solo in piccole quantità. Secondo gli esperti, tuttavia, è piuttosto facile da preparare in casa: gli ingredienti (cloruro si potassio ricavato dalla candeggina e altre sostanze da mescolare alla benzina) si trovano su Internet, la formula è su qualsiasi manuale pubblicato da testate militari.