Francesco Merlo, Corriere della Sera 14/12/2001, 14 dicembre 2001
«Anche se non fosse ridotto a una privazione puramente simbolica, anche se i fedeli non rinunziassero soltanto alla frutta o al pasto di mezzogiorno, mai il digiuno cattolico potrebbe diventare un digiuno di protesta, un digiuno contro qualcuno, perché è sempre un sacrificio a Dio, un omaggio allo spirito delle anime belle, un modo per espiare e purificare il mondo
«Anche se non fosse ridotto a una privazione puramente simbolica, anche se i fedeli non rinunziassero soltanto alla frutta o al pasto di mezzogiorno, mai il digiuno cattolico potrebbe diventare un digiuno di protesta, un digiuno contro qualcuno, perché è sempre un sacrificio a Dio, un omaggio allo spirito delle anime belle, un modo per espiare e purificare il mondo. I cattolici sono infatti convinti che la carne dell’uomo debba portare i segni dell’affronto morale, di ogni affronto morale, di ogni guerra e di ogni violenza, fosse pure una violenza naturale, una carestia, un’epidemia o un’inondazione. I cattolici prendono su di sé l’inadeguatezza etica e il dolore di tutta l’umanità e chiedono perdono a Dio. Coloro invece che oggi digiuneranno per motivi politici, l’antiamericano nazionalista Francesco Storace e l’antimericano internazionalista Fausto Bertinotti, i Verdi di Grazia Francescato, i Social Forum, i comunisti, Rosi Bindi, Luca Casarini e Vittorio Agnoletto, lo faranno in realtà, ancora una volta, contro l’intervento americano in Afghanistan, utili idioti del terrorista bin Laden» (Francesco Merlo)