Sandro Viola su la Repubblica del 24/12/01 a pagina 1., 24 dicembre 2001
"Una sera dell’autunno ’62 rientravo in automobile dall’Inghilterra, via Ostenda, e trovai le Fiandre affogate in un mare di nebbia mai vista
"Una sera dell’autunno ’62 rientravo in automobile dall’Inghilterra, via Ostenda, e trovai le Fiandre affogate in un mare di nebbia mai vista. Mi fermai in un paesino tra Ostenda e Bruges dov’ero riuscito a distinguere l’insegna d’una locanda, e dopo aver mangiato un memorabile coniglio alla mostarda, vi trascorsi la notte. Avevo con me soltanto delle lire, e con queste l’indomani provai a pagare il conto. Ma l’albergatore scosse la testa, le respinse con un gesto deciso della mano: lire no, non ne voleva. Né le volle poco dopo l’impiegato della piccola agenzia bancaria nella piazza del paese, dove m’ero recato con l’albergatore alle costole. Seguì un lungo e colorito litigio a tre, io e i due testardi fiamminghi, sinché alla fine dovetti pagare una telefonata a Bruxelles con la quale l’impiegato chiese alla sede centrale prima l’autorizzazione ad accettare le lire italiane, e poi il tasso di cambio" (Sandro Viola).