ìAnsaî 21/12/2001, 21 dicembre 2001
"Islamabad, ancora oggi dopo 51 anni di indipendenza, è di fatto costretta a rispettare l’autonomia delle sette zone tribali - Khyber, Kurram, Orakzai, Mohmand, Bajaur, Nord Waziristan e Sud Waziristan - che, secondo il censimento del 1998, contano 5,7 milioni di abitanti, quasi tutti di etnia pashtun
"Islamabad, ancora oggi dopo 51 anni di indipendenza, è di fatto costretta a rispettare l’autonomia delle sette zone tribali - Khyber, Kurram, Orakzai, Mohmand, Bajaur, Nord Waziristan e Sud Waziristan - che, secondo il censimento del 1998, contano 5,7 milioni di abitanti, quasi tutti di etnia pashtun. Le tribù rispettano solo le loro leggi, basate su islam e tradizione. I capi tribali, malik, vennero favoriti dagli inglesi in cambio di servizi quali mantenere la pace e garantire la sicurezza delle vie di comunicazione, come il Khyber pass. La giustizia e la polizia del Pakistan non hanno giurisdizione su queste aree, ancora più arretrate nello sviluppo socio economico del resto del Paese. Da queste zone sono partiti moltissimi giovani, legati ad organizzazioni islamiche e a madrasse (scuole coraniche), che sono andati a combattere a fianco dei Taleban. Si parla di migliaia di uomini, ma nessuno conosce la cifra esatta, nè quanti siano rientrati. è noto che le tribù danno rifugio ai Taleban, di etnia pashtun, ma in generale non sono ben disposte verso gli stranieri. Tanto che per la prima volta hanno autorizzato l’ingresso di militari pachistani per pattugliare in forze il confine contro infiltrazioni di miliziani in fuga dall’Afghanistan. Ma capi tribù con forti sentimenti anti occidentali potrebbero aver deciso di proteggere elementi di Al Qaida"