Claudio Rendina su la Repubblica del 23/12/01 in Cronaca di Roma a pagina XI., 23 dicembre 2001
Fino alla Prima guerra mondiale il gioco natalizio della tombola veniva organizzato dal comune di Roma nelle principali piazze della città (Navona, Santa Croce in Gerusalemme, Porta Pia, Indipendenza e soprattutto Montecitorio)
Fino alla Prima guerra mondiale il gioco natalizio della tombola veniva organizzato dal comune di Roma nelle principali piazze della città (Navona, Santa Croce in Gerusalemme, Porta Pia, Indipendenza e soprattutto Montecitorio). Adesso si gioca in casa con parenti e amici, ma i numeri hanno conservato lo stesso significato: 1 è «er più piccolo» o «Zinnoccola» o «Pippetto» (cioè il re Vittorio Emanuele III), 2 è «er bacio» ma anche «le corna», 11 «li fratelli de la morte», 24 «li gendarmi», 36 «er sartarello», 39 «la corda», 44 «li condannati». Il 47 è il «morto che parla» dall’unione del 4 che vale come «bara» e del 7 che è un 4 sollevato. Altro passatempo tradizionale del Natale a Roma, il Gioco dell’Oca, derivato dalle tante riffe in cui veniva messa in palio un’oca. Via dell’Oca, vicino piazza del Popolo, ha preso il nome appunto da questo gioco, che si faceva abitualmente sulla via che sbucava verso il Tevere a Ripetta, e a cui prendevano parte facchini e scaricatori di porto. Il tipico gioco dell’ultimo dell’anno erano invece i Tarocchi.