Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Dopo aver ottenuto il permesso del tribunale di Chiavari a celebrare il matrimonio in casa (evitando così l’obbligo delle pubblicazioni e relativi curiosi), Marco Tronchetti Provera e Afef Jnifen sono diventati marito e moglie davanti a non più di dieci persone alle 13 e 30 di sabato 22 dicembre nella villa ”La Primula” di Portofino, da lui acquistata un paio d’anni fa. La cerimonia è stata celebrata nella dependance di fronte alla terrazza a picco sul mare (la casa è ancora da ristrutturare): una sola stanza, non grande, in cui erano stati sistemati gardenie bianche e un tavolo coperto da tovaglia di fiandra. A celebrare il matrimonio, il sindaco di Portofino Gianni Artioli, manager dell’industria chimica con ufficio a Milano e casa ad Arcore. Per l’occasione Tronchetti Provera indossava un completo blu scuro sartoriale di Caraceni, cravatta in tono e gardenia all’occhiello; Afef un abito Alberta Ferretti di chiffon beige rosato lungo fino al ginocchio, taglio Impero, e redingote di cachemire color cammello, scarpe di raso color bronzo, nove centimetri di tacco, nessun gioiello, né bouquet, né borsa, né guanti. Tra gli invitati, i tre figli che gli sposi hanno avuto dai precedenti matrimoni, l’anziana tata, la testimone di lui Stellina Fabbri Zambeletti e quella di lei, Ilaria De Grenet (sorella di Samantha). Alle 14 Afef si è messa in jeans e scarpe da ginnastica per il brindisi e la frugale colazione preparata su una tovaglia di fiandra verde e roselline bianche. Poco prima delle 16 Tronchetti Provera è uscito in giubbotto da vela blu, ha caricato le borse su una Audi ed è andato via. Un quarto d’ora dopo, una fugace apparizione di lei, che si è allontanata a bordo di una Bmw blu scuro.