Giuliano Gallo, Corriere della Sera 27/12/2001, 27 dicembre 2001
Oggetti appartenuti ai talebani e venduti ai giornalisti stranieri dai mujaheddin: la tessera di una palestra di Peshawar (con tanto di foto), una patente bruciacchiata, un registro dove sono segnati tutti gli acquisti di derrate alimentari di una base, un manuale di al Qaida sull’uso dei mortai e delle mitragliatrici, l’elenco dei soldati in addestramento
Oggetti appartenuti ai talebani e venduti ai giornalisti stranieri dai mujaheddin: la tessera di una palestra di Peshawar (con tanto di foto), una patente bruciacchiata, un registro dove sono segnati tutti gli acquisti di derrate alimentari di una base, un manuale di al Qaida sull’uso dei mortai e delle mitragliatrici, l’elenco dei soldati in addestramento. I prezzi sono legati soprattutto alle capacità contrattuali dei singoli venditori: il manualetto, ad esempio, viene ceduto ad appena quattro dollari, mentre per una lettera inviata dal mullah Anayat Wrahman a uno sconosciuto soldato di al Qaida (con tanto di carta intestata al ”Movimento per la Jihad islamica in Kashmir”) servono 100 dollari.