Lidia Ravera, Gente Viaggi gennaio 2002, 3 gennaio 2002
«Se hai un pizzico di curiosità umana e nostalgia di qualche casbah, in pochi passi puoi raggiungere il quartiere ancora un po’ degradato detto del Balôn, dove c’è la moschea (quella con l’Imam guerriero) e un vasto passeggio di marocchini, tunisini, iraniani, afghani e altri musulmani
«Se hai un pizzico di curiosità umana e nostalgia di qualche casbah, in pochi passi puoi raggiungere il quartiere ancora un po’ degradato detto del Balôn, dove c’è la moschea (quella con l’Imam guerriero) e un vasto passeggio di marocchini, tunisini, iraniani, afghani e altri musulmani. Sono loro che vivono lì, adesso, e riempiono l’etere di odori dolci e speziati, i negozi di babbucce ricamate e tappetini, le piazzette di bettole per delibare un cous cous da premio e la sera di nenie che zittiscono le campane di Santa Maria Ausiliatrice» (Lidia Ravera, a proposito di Torino)