Orio Vergani, "Alfabeto del XX secolo", Baldini&Castoldi, Milano 2000, 4 gennaio 2002
Sul romanziere Federigo Tozzi. «Era nato figlio di un oste, in una straduccia pietrosa di Siena. Il padre lo chiamavano Ghigo del Sasso, dal nome dell’osteria
Sul romanziere Federigo Tozzi. «Era nato figlio di un oste, in una straduccia pietrosa di Siena. Il padre lo chiamavano Ghigo del Sasso, dal nome dell’osteria. Era un gigante, con mani da stritolatore. Federigo, ragazzo, scappava in biblioteca a leggere le pagine dei mistici senesi e, al ritorno, sciacquava i piatti e serviva vino. Leggeva, dietro il banco, Cecco Angiolieri e Verlaine; pensava di studiare pittura e si imbrancava con gli innocenti anarchici chiacchieroni di un caffeuccio. Da queste voglie e da questi ardori, il padre cercava di distrarlo a bastonate».