Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  gennaio 04 Venerdì calendario

Sul romanziere Federigo Tozzi. «Era nato figlio di un oste, in una straduccia pietrosa di Siena. Il padre lo chiamavano Ghigo del Sasso, dal nome dell’osteria

Sul romanziere Federigo Tozzi. «Era nato figlio di un oste, in una straduccia pietrosa di Siena. Il padre lo chiamavano Ghigo del Sasso, dal nome dell’osteria. Era un gigante, con mani da stritolatore. Federigo, ragazzo, scappava in biblioteca a leggere le pagine dei mistici senesi e, al ritorno, sciacquava i piatti e serviva vino. Leggeva, dietro il banco, Cecco Angiolieri e Verlaine; pensava di studiare pittura e si imbrancava con gli innocenti anarchici chiacchieroni di un caffeuccio. Da queste voglie e da questi ardori, il padre cercava di distrarlo a bastonate».