Su corriere.it/rubriche/ libri/come se líaveste letto del 05/01/02., 7 gennaio 2002
Cardarelli ”il più grande poeta morente” (perché indossava il cappotto anche d’estate e aveva l’aria del malato), Moravia ”l’amaro Gambarotta” (perché era sempre sul triste e zoppicava per via della tubercolosi ossea che l’aveva colpito da ragazzo), Buzzati ”il Kafka hag” (perché era una specie di versione italiana e meno corrosiva di Kafka), Mafai ”Mafai schifo” (perché si era dedicato alla pittura astratta con risultati discutibili), Guttuso ”il Picazzo delle contesse” (per le liason con donne dell’alta società)
Cardarelli ”il più grande poeta morente” (perché indossava il cappotto anche d’estate e aveva l’aria del malato), Moravia ”l’amaro Gambarotta” (perché era sempre sul triste e zoppicava per via della tubercolosi ossea che l’aveva colpito da ragazzo), Buzzati ”il Kafka hag” (perché era una specie di versione italiana e meno corrosiva di Kafka), Mafai ”Mafai schifo” (perché si era dedicato alla pittura astratta con risultati discutibili), Guttuso ”il Picazzo delle contesse” (per le liason con donne dell’alta società).