Gregor von Rezzori, "Memorie di un antisemita", Guanda, 7 gennaio 2002
Mensur (combattimento tra goliardi tedeschi). «Se si riusciva a colpirlo di taglio in modo che la lama lo scalfisse, i secondi interrompevano lo scontro ed esaminavano la ferita
Mensur (combattimento tra goliardi tedeschi). «Se si riusciva a colpirlo di taglio in modo che la lama lo scalfisse, i secondi interrompevano lo scontro ed esaminavano la ferita. Si chiedeva all’arbitro di constatare la presenza di una ferita ”sanguinante” a favore dell’uno o dell’altro duellante. Una volta suturate e cicatrizzate, queste ferite ”sanguinanti” avrebbero lasciato quegli ”sfregi” dei quali un laureato tedesco poteva andare fiero. Lo scontro comprendeva quindici assalti, ciascuno con un numero prestabilito di scambi. L’esito dell’incontro era deciso dal numero di ferite ”sanguinanti”, a meno che una di esse non fosse così grave da indurre il medico, cosiddetto ”cerusico”, a interrompere la Mensur, dichiarando il ferito ”fuori” combattimento”. Essere ”messo fuori combattimento” non era un onta. Ma guai se uno dei duellanti, nel momento in cui veniva ferito, si permetteva il sia pur minimo scarto o addirittura tentava di ”tirarsi indietro”, ossia di spostare a destra la testa per schivare il colpo dell’avversario. In questo caso veniva immediatamente sospeso, e per tutta la durata della sospensione era colpito dal cosiddetto ”bando delle bicchierate”, non gli era permesso di partecipare alle ”riunioni d’osteria”».