Alberto Arbasino, "Parigi o cara", Adelphi, 8 gennaio 2002
Parigi o cara è una raccolta di brevi scritti che risalgono agli anni ’50 e ’60, tra crisi algerina e Rive Gauche
Parigi o cara è una raccolta di brevi scritti che risalgono agli anni ’50 e ’60, tra crisi algerina e Rive Gauche. Alla maniera di Arbasino, spaziano dai locali loschi di Pigalle all’Opéra, dal balletto alla sfilata dei parà del 14 luglio. Notazioni meteorologiche un po’ casalinga di Voghera un po’ conversario british, e incontri con protagonisti della vita intellettuale. Aron, Mauriac, Miller, Renoir, solo per citarne alcuni. Alberto Arbasino è nato settantadue anni fa a Voghera. Lì ha conosciuto il partigiano, ex alpino, Italo Pietra, che quando diventa direttore del Giorno di Mattei, il Giorno dei Brera, Bocca, Pansa eccetera, lo chiama agli spettacoli. Arbasino ha già lasciato l’angusta cittadina di provincia per la vicina Milano del boom industriale e pubblicato un libro presso Einaudi (la sua opera prima, Le piccole vacanze). Abbandona la carriera universitaria di ricercatore di Diritto Internazionale. I libri gli fruttano successi letterari. Si trasferisce a Roma, dove vive tuttora, viaggia molto. Oggi collabora con Repubblica, scrive quasi quotidianamente lettere ad altri giornali (soprattutto Corriere, Foglio, Stampa) e riscrive quello che ha già scritto (ma non tutto: Anonimo lombardo, Un Paese senza, Fratelli d’Italia).