Lea Vergine, "Líarte in trincea", Skira, 8 gennaio 2002
Tuffi colorati. «Costruii la scena. Consisteva di tre pannelli, due quinte e un fondale. Nel mezzo c’era un tavolo con sopra tre barattoli di colore e due pennelli, e una tela dipinta di bianco
Tuffi colorati. «Costruii la scena. Consisteva di tre pannelli, due quinte e un fondale. Nel mezzo c’era un tavolo con sopra tre barattoli di colore e due pennelli, e una tela dipinta di bianco. Le camminai attorno illuminato da un riflettore. Ero tutto rosso con una enorme bocca nera: avevo faccia e testa completamente rosse e indossavo un grembiule lungo fino a terra. Incominciai a scrivere: ”Mi piace quello che faccio”, in arancione e blu. Quando arrivai a ”quello che faccio” la situazione precipitò. Presi un barattolo e ne trangugiai il contenuto; poi mi rovesciai le altre due latte di vernice sulla testa e, con uno scatto fulmineo, mi tuffai attraverso la tela. La luce si spense. Per trenta secondi la tensione era stata intensissima» (Red Grooms).