Lea Vergine, "Líarte in trincea", Skira, 8 gennaio 2002
«La Pop ha un brio sinistro: essa è cruda, crudele, esplicita. Altro che scambiarla con un linguaggio scanzonato e aproblematico! Essa ha spalancato le porte all’angoscia e alla depressione, ha comunicato il terrore della fine colletiva, l’orrore per il processo di pastorizzazione dell’individuo»
«La Pop ha un brio sinistro: essa è cruda, crudele, esplicita. Altro che scambiarla con un linguaggio scanzonato e aproblematico! Essa ha spalancato le porte all’angoscia e alla depressione, ha comunicato il terrore della fine colletiva, l’orrore per il processo di pastorizzazione dell’individuo».