Lea Vergine, "Líarte in trincea", Skira, 8 gennaio 2002
Graffiti. «A New York, nel ’72, varie band di giovanissimi cubani, greci, neri, portoricani, tracciarono lettere e incisero scritte, con i colori delle bombolette spray, sulle fiancate dei vagoni della metropolitana, sugli autobus, sui muri delle banche, delle scuole, dei fabbricati
Graffiti. «A New York, nel ’72, varie band di giovanissimi cubani, greci, neri, portoricani, tracciarono lettere e incisero scritte, con i colori delle bombolette spray, sulle fiancate dei vagoni della metropolitana, sugli autobus, sui muri delle banche, delle scuole, dei fabbricati. Si trattò di un’invasione rapidissima e massiccia, con modi grafici che sapevano di fumetti e pubblicità ma soprattutto di messaggi cifrati. Alla fine dello stesso anno, Hugo Martinez, studente di sociologia portoricano, dà vita all’Uga (United Graffiti Artists). Twyla Tharp, nota coreografa, chiede all’Uga di disegnare la scenografia di un suo balletto».