Stefano Mancini su La Stampa del 4/01/02 a pagina 31., 4 gennaio 2002
Michael Schumacher, 33 anni appena compiuti, non ha una sveglia (ogni mattina a buttarlo giù dal letto ci pensano i figlioletti Mick e Gina Maria, di due e quattro anni), fa colazione bevendo tè alle erbe (mai caffè), si rade a giorni alterni, detesta lo champagne e i pomodori in scatola, colleziona giacche in pelle (nel suo guardaroba ce ne sono trenta), va in giro con tre telefonini in tasca (uno per le persone care, uno per le e-mail, uno da lavoro), quando sale in auto fa sempre guidare la moglie Corinna, da lui definita "bravissima al volante"
Michael Schumacher, 33 anni appena compiuti, non ha una sveglia (ogni mattina a buttarlo giù dal letto ci pensano i figlioletti Mick e Gina Maria, di due e quattro anni), fa colazione bevendo tè alle erbe (mai caffè), si rade a giorni alterni, detesta lo champagne e i pomodori in scatola, colleziona giacche in pelle (nel suo guardaroba ce ne sono trenta), va in giro con tre telefonini in tasca (uno per le persone care, uno per le e-mail, uno da lavoro), quando sale in auto fa sempre guidare la moglie Corinna, da lui definita "bravissima al volante". Nel tempo libero si diletta ai fornelli, la sua passione è la cucina italiana, il piatto forte gli spaghetti al sugo che prepara sbucciando di persona pomodorini freschi. Abita in un’enorme villa a Vuffles-le-Château, in Svizzera, ciononostante tutti i suoi trofei, chiusi in scatoloni, sono confinati in cantina (altrimenti Corinna, che lui chiama "Schatz", "tesoro", brontola). Appassionato di calcio, quando può gioca nella squadra svizzera dell’Echinens oppure segue la sua squadra del cuore, il Colonia. La sera, davanti alla televisione, non perde una puntata della versione tedesca di "Scommettiamo che...". Prima di ogni Gran Premio si concede un’ora di sonno, in caso di vittoria festeggia con un sigaro cubano.