Salute di sorrisi e canzoni n. 33 Gennaio 2002 pag. 20, 9 gennaio 2002
Brave. Non avete ancora smaltito del tutto i chili di troppo accumulati durante i bagordi natalizi, ma siete sulla buona strada
Brave. Non avete ancora smaltito del tutto i chili di troppo accumulati durante i bagordi natalizi, ma siete sulla buona strada. Una bella dieta, un po’ di ginnastica... ma allora come mai continuate a sentirvi così deboli e svogliate? E cosa sono quelle occhiaie che non avevate mai notato prima? Probabilmente è carenza di ferro, dovuta proprio alla dieta. Perché, contrariamente a quanto si pensi, il verde degli spinaci non sostituisce il rosso della bistecca. Per l’Organizzazione mondiale della sanità la deficienza di questo prezioso minerale è la carenza nutrizionale più diffusa nel mondo: ne soffre oltre un miliardo di persone. «Le donne sono più colpite degli uomini», spiega Italo De Vitis, gastroenterologo del policlinico Gemelli di Roma, «perché ne hanno un fabbisogno maggiore e perché è più facile che seguano diete sbilanciate». Il problema non va sottovalutato. Il ferro è un componente dell’emoglobina, essenziale per la formazione dei globuli rossi. Un suo deficit causa un’anemia che provoca difficoltà di concentrazione, apprendimento e memoria, tendenza a stancarsi facilmente, irritabilità, a volte vertigini e problemi respiratori. Nel lungo periodo abbassa la soglia del dolore e le difese immunitarie, rendendoci più vulnerabili alle malattie. «In Italia», spiega De Vitis, «una donna su tre con carenza di ferro soffre di intolleranza alimentare». Il problema è che il ferro si assimila soprattutto a tavola. Ecco allora due o tre cose da sapere per non perdere - o per recuperare in tempo e nel modo giusto - la nostra riserva personale.