Salute di sorrisi e canzoni n. 33 Gennaio 2002 pag. 21, 9 gennaio 2002
Il segreto è nel sangue Cosa fare quando si sentono i primi sintomi (debolezza, pallore ecc.) della carenza di ferro? «La prima cosa è sottoporsi a un emocromo, una semplice analisi del sangue che stabilisce la sideremia, la concentrazione di ferro nel plasma (il ”portafoglio”), e la ferritina, ovvero il deposito di questo minerale (il ”conto in banca”)
Il segreto è nel sangue Cosa fare quando si sentono i primi sintomi (debolezza, pallore ecc.) della carenza di ferro? «La prima cosa è sottoporsi a un emocromo, una semplice analisi del sangue che stabilisce la sideremia, la concentrazione di ferro nel plasma (il ”portafoglio”), e la ferritina, ovvero il deposito di questo minerale (il ”conto in banca”). Poi si cercano le cause: il ginecologo può capire se il problema è legato all’apparato genitale; l’internista o il gastroenterologo possono scoprire se l’emorragia è dovuta a problemi dell’intestino, come ulcere, diverticoli o polipi». La carenza di ferro dovuta a malassorbimento è più subdola: «Pochi medici pensano subito a un’intolleranza alimentare e sottopongono inutilmente le pazienti a cicli di ferro per bocca o addirittura a trasfusioni. Se c’è un’intolleranza, per recuperare il ferro può bastare eliminare dalla dieta i cibi dannosi. Se invece non è un problema alimentare, si può cominciare una terapia farmacologica. Finché le cause non sono chiare, si può ”riparare” la perdita con una cura di acido folico e vitamine».